bisognerebbe, in primis, mettersi d' accordo sul termine "essere vivente"... la definizione da manuale: "nasce, cresce, si riproduce e muore" non è poi così corretta, se ci rifletti. è intanto piuttosto limitante perchè esclude delle funzioni fondamentali che un essere vivente compie. si potrebbe aggiungere che "respira, mangia, si muove" ma anche queste sono estremamente variabili. ci sono organismi che "non si muovono" o, comunque, non lo fanno in modo canonico, piante, organismi marini sessili (quelli cioè che stanno "fissi" sul fondale, come le spugne o i coralli). potremmo obiettare che non tutti si riproducono, anche. se io non mi riproduco significa che non sono vivente??? ecc. ecc...(se ci pensi per ognuna delle definizioni puoi trovare un'eccezione...)
quello che nel mondo scientifico si preferisce dire, lasciando da parte la definizione da libro di scuola, è che un "vivente" è un essere dotato di cellule. un "non vivente" no. (il concetto è che un organismo vivente è capace di scambi energetici tra l'interno e l'esterno, e viceversa, del suo corpo, il corpo è formato da apparati, formati da organi, formati da tessuti, i tessuti sono formati da cellule, e ci sono organismi "unicellulari"...perciò si prende la "cellula" come costituente di base...)
perciò, sì, possiamo tranquillamente considerare i frutti come esseri viventi.
da questo a parlare però di un "dolore" provato dal frutto nel momento in cui lo mangio ce ne corre...
il dolore è un qualcosa che prevede la presenza di un sistema nervoso. nel nostro caso un segnale che i nervi inviano al cervello.
c'è un cervello nel frutto? ci sono nervi? c'è un qualche altro sistema simil nervoso che può condurre un impulso doloroso?
oggi come oggi, direi che possiamo escludere che un frutto senta male...
ma io sono aperta, come lo è la biologia che tutto è fuorchè una scienza esatta, a nuove scoperte. mi verrebbe da dirti: secondo me no, non sente dolore, ma potrei tranquillamente sbagliare!