Interessante... eheh.. sono in parte d'accordo con alcune cose che ho letto sopra.. ora dirò la mia..
è una questione di cui recentemente si è sentito anche parlare in televisione (ma non ai telegiornali.. tranquilli..) ed è una questione in realtà MOLTO contemplata dalla progettazione urbanistica degli ultimi anni .
Il "problema" è da sdoppiare :
1. considerando laddove c'è davvero lo spreco e la scorretta gestione, vedi uffici accesi la notte (esempio citato da Margherita Hack parlando dello spreco delle risorse)... su questo d'accordissimo, basterebbe spegnere
2. l'illuminazione urbana...
Dunque, sull'illuminazione della città la cosa è lunga.. ma in generale: per prima cosa l'illuminazione non avviene in modo casuale (.. bè perlomeno dove la cosa è gestita, ma in tutte le medio/grandi città lo è) ma fa riferimento ad un apposito Piano di Illuminazione Comunale che deve rispettare diversi criteri ed obiettivi. La redazione di questo tipo di piani si è sviluppata nel corso degli anni ed ha raggiunto dei criteri condivisi.
Il primo è (come è già stato detto ) la SICUREZZA: obiettivo che nelle politiche urbane viene posto al primo posto, anche al di sopra delle politiche ambientali (un po' come noi che mettiamo al primo posto i bisogni primari rispetto ai secondari).
Esemplificativa da questo punto di vista la Moratti, che intervistata da Fabio Fazio ha parlato per 5 minuti delle illuminazioni, e di quanto si sforzi di gestire la cosa, dell'importanza dei risultati raggiunti e... del piano di potenziamento dell'illuminazione comunale!
Il secondo obiettivo è il rendere abitabile la città anche di notte, e questo vuol dire: poter guidare e camminare nelle strade senza rimanere al buio improvviso, senza rimaner abbagliati da illuminazioni errate, senza subire un diverso livello di illuminamento in base ai diversi tipi di strada.. etcetc..
Altro obiettivo è : rendere l'illuminazione efficiente, che vuol dire proprio quello che è stato criticato e proposto nella domanda. Ovvero: ridurre l'inquinamento luminoso (che significa tecnicamente: ridurre la luce sprecata verso l'alto), ottimizzare gli impianti (usare apparecchi che non disperdano la luce e che abbiano una buona efficienza in termini di flusso luminoso) , disporre gli apparecchi in modo opportuno rispettando determinati criteri (in breve: ogni livello di gerarchia delle strade (di scorrimento urbano, di quartiere, locali, etc.) è associato a un certo tipo di luce che deve essere prodotta, in termini di luminanza (ovvero luce utile percepita), non possono esserci "salti" di buio o di troppa luce tra le strade, nei punti in cui si passa da un livello all'altro la legge determina il massimo consentito.. )
Il problema ambientale, nel rispetto della sicurezza urbana, si gioca proprio qui!! usare apparecchi ed impianti efficienti, pur avendo le strade illuminate.
Le VETRINE sono un'altra cosa e non dipendono dall'illuminazione pubblica della città, solo legate (di cui sopra) al problema degli uffici (ovvero: è luce "privata" che potrebbe essere spenta, un po' come per casa nostra quando non usiamo una stanza).
Concludo con un pensiero: quando l'elettricità è stata scoperta, la Chiesa cattolica era CONTRO l'illuminazione stradale con luci elettriche in quanto favorivano "la vita notturna" (eheh.. capite che intendo).. ci sono gustose vignette francesi che prendono in giro la cosa...
ciao a tutti!
PS. X CINBERA: .. volevo dirti che il problema degli impianti di illuminazione si pone al Contrario.. ovvero: sprecano quelli che mandano la luce verso il cielo ! E non viceversa. L'obiettivo è avere impianti che disperdano meno luce possibile al di sopra dell'apparecchio, oltre ad essere efficienti in termini energetici.
PPS. X ARASB: .. spero non ti dispiaccia se verrò anche io a vedere il tuo lavoro! Così casomai si continua a parlare dell'argomento. ciao!