Domanda:
Intervista a JEREMY RIFKIN sul nucleare.?
anonymous
2008-06-07 05:35:29 UTC
*UNA fatica inutile. Perché se anche rimpiazzassimo nei prossimi anni tutte le centrali nucleari esistenti nel mondo, il risparmio di emissioni sarebbe comunque un'inezia. Un quarto di quel che serve per cominciare a rimettere le briglie a un clima impazzito. Jeremy Rifkin non ha dubbi: quella atomica è una strada sbagliata, di retroguardia. Come curare malattie nuovissime con la penicillina. E non c'è neppure bisogno dei campanelli di allarme tipo Krsko per capirlo.

Basta guardare i numeri senza le lenti dell'ideologia. Proprio l'attitudine che, in Italia, scarseggia di più per il guru dell'economia all'idrogeno. Si vedrebbe così che l'uranio, come il petrolio, presto imboccherà la sua parabola discendente: ce ne sarà di meno e costerà di più. E che il problema dello smaltimento delle scorie è drammaticamente aperto anche negli Stati Uniti dove lo studiano da anni. "Vi immaginate uno scenario tipo Napoli, ma dove i rifiuti fossero radioattivi?" è il suo inquietante memento. Meglio puntare su quella che lui chiama la "terza rivoluzione industriale".

*L'incidente all'impianto sloveno arroventa il dibattito italiano, a pochi giorni dall'annuncio del ritorno al nucleare. Cosa ne pensa? *
"Ho parlato con persone che hanno conoscenza di prima mano dell'incidente, e mi hanno tranquillizzato. Non ci sono state fughe radioattive e il governo ha gestito bene tutta la vicenda. Ho lavorato con l'amministrazione Jan%u0161a e posso dire che hanno sempre dimostrato una leadership illuminata nel traghettare la Slovenia verso le energie rinnovabili. Non posso dire lo stesso di tutti i paesi europei, ma posso lodare le politiche energetiche di Ljubljana".


*Superata questa crisi, in generale possiamo sentirci sicuri?*
"Il problema col nucleare è che si tratta di un'energia con basse probabilità di incidente, ma ad alto rischio. Ovvero: non succede quasi mai niente di brutto, ma se qualcosa va storto può essere una catastrofe. Come Chernobyl".

*Il governo italiano ha confermato l'inizio della costruzione delle nuove centrali entro il 2013. Coerenza o azzardo?*
"Non capisco i termini della discussione in corso in Italia. Amo il vostro paese, lo seguo da anni ma questa volta mi sento davvero perso. I sostenitori dicono: il nucleare è pulito, non produce diossido di carbonio, quindi contribuirà a risolvere il cambiamento climatico. Un ragionamento che non torna se solo si guarda allo scenario globale. Oggi sono in funzione nel mondo 439 centrali nucleari e producono circa il 5% dell'energia totale. Nei prossimi 20 anni molte di queste centrali andranno rimpiazzate. E nessuno dei top manager del settore energetico crede che lo saranno in una misura maggiore della metà. Ma anche se lo fossero tutte si tratterebbe di un risparmio del 5%. Ora, per avere un qualche impatto nel ridurre il riscaldamento del pianeta, si dovrebbe ridurre del 20% il Co2, un risultato che certo non può venire da qui".

*Un finto argomento quindi quello del nucleare "verde"?*
"Non in assoluto, ma relativamente alla realtà, sì. Perché il passaggio al nucleare avesse un impatto sull'ambiente bisognerebbe costruire 3 centrali ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Così facendo fornirebbe il 20% di energia totale, la soglia critica che comincia a fare una differenza. C'è qualcuno sano di mente che pensa che si potrebbe procedere a questo ritmo? La Cina ha ordinato 44 nuove centrali nei prossimi 40 anni per raddoppiare la sua potenza produttiva. Ma si avvia ad essere il principale consumatore di energia...".

*Ci sono altri ostacoli lungo questa strada?*
"Io ne conto cinque, e adesso vi dico il secondo. Non sappiamo ancora come trasportare e stoccare le scorie. Gli Stati Uniti hanno straordinari scienziati e hanno investito 8 miliardi di dollari in 18 anni per stoccare i residui all'interno delle montagne Yucca dove avrebbero dovuto restare al sicuro per quasi 10 mila anni. Bene, hanno già cominciato a contaminare l'area nonostante i calcoli, i fondi e i super-ingegneri. Davvero l'Italia crede di poter far meglio di noi? L'esperienza di Napoli non autorizza troppo ottimismo. E questa volta i rifiuti sarebbero nucleari, con conseguenze inimmaginabili".

*Ecoballe all'uranio, un pensiero da brividi. E il terzo ostacolo?*
"Stando agli studi dell'agenzia internazionale per l'energia atomica l'uranio comincerà a scarseggiare dal 2025-2035. Come il petrolio sta per raggiungere il suo peak. I prezzi, quindi, andranno presto su. Ciò si ripercuoterà sui costi per produrre energia togliendo ulteriori argomenti a questo malpensato progetto. Aggiungo il quarto punto. Si potrebbe puntare sul plutonio. Ma con quello è più facile costruire bombe. La Casa Bianca e molti altri governi fanno un gran parlare dei rischi dell'atomica in mani nemiche. Ma i governi buoni di oggi diventano le canaglie di domani".

*Siamo arrivati così all'ultima considerazione. Qual è?*
"Che non c'è abbastanza acqua nel mondo per gestire impianti nucleari. Temo che non sia noto a tutti che circa il 40% dell'acqua potabile francese serve a raffreddare i reattori. L'estate di cinque anni fa, quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei danni collaterali che passarono sotto silenzio fu che scarseggiò l'acqua per raffreddare gli impianti. Come conseguenza fu ridotta l'erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per mancanza di aria condizionata".

*Se questi sono i dati che uso ne fa la politica?*
"Posso sostenere un dibattito con qualsiasi statista sulla base di questi numeri e dimostrargli che sono giusti, inoppugnabili. Ma la politica a volte segue altre strade rispetto alla razionalità. E questo discorso, anche in Italia, è inquinato da considerazioni ideologiche".

*In che senso? C'è un'energia di destra e una di sinistra?*
"Direi modelli energetici élitari e altri democratici. Il nucleare è centralizzato, dall'alto in basso, appartiene al XX secolo, all'epoca del carbone. Servono grossi investimenti iniziali e altrettanti di tipo geopolitico per difenderlo".

*E il modello democratico, invece?*
"È quello che io chiamo la "terza rivoluzione industriale". Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet".

*Immagina che sia possibile applicarlo anche in Italia?*
"Sta scherzando? Voi siete messi meglio di tutti: avete il sole dappertutto, il vento in molte località, in Toscana c'è anche il geotermico, in Trentino si possono sfruttare le biomasse. Eppure, con tutto questo ben di dio, siete indietro rispetto a Germania, Scandinavia e Spagna per quel che riguarda le rinnovabili".

*Ci dica come si affronta questa transizione.*
"Bisogna cominciare a costruire abitazioni che abbiano al loro interno le tecnologie per produrre energie rinnovabili, come il fotovoltaico. Non è un'opzione, ma un obbligo comunitario quello di arrivare al 20%: voi da dove avete cominciato? Oggi il settore delle costruzioni è il primo fattore di riscaldamento del pianeta, domani potrebbe diventare parte della soluzione. Poi serviranno batterie a idrogeno per immagazzinare questa energia. E una rete intelligente per distribuirla".

*Oltre che motivi etici, sembrano essercene anche di economici molto convincenti. È così?*
"In Spagna, che sta procedendo molto rapidamente verso le rinnovabili, alcune nuove compagnie hanno fatto un sacco di soldi proprio realizzando soluzioni "verdi". Il nucleare, invece, è una tecnologia matura e non creerà nessun posto di lavoro. Le energie alternative potrebbero produrne migliaia".

*A questo punto solo un pazzo potrebbe scegliere un'altra strada. Eppure non è solo Roma ad aver riconsiderato il nucleare. Perché?*
"Credo che abbia molto a che fare con un gap generazionale. E ve lo dice uno che ha 63 anni. I vecchi politici, cresciuti con la sindrome del controllo, si sentono più a loro agio in un mondo in cui anche l'energia è somministrata da un'entità superiore".
Sette risposte:
Alessandro T
2008-06-07 07:23:31 UTC
Sono d'accordo con Rifkin, sia perché lo stimo come uomo razionale e credo sia super partes nei confronti dell'Italia, sia perché è un economista e, come tale, dovrebbe tendere a ragionare in termini di efficienza e sostenibilità (la quale, farei notare, NON è un concetto prettamente ambientale, tutt'altro). Credo inoltre che le spinte verso il nucleare non siano demagogiche ma frutto reale di una certa concezione di sviluppo più simile al modello sovietico che alla tanto sbandierata "modernità".



Cmq vedo che zizzuzza non la pensa come me, e come resistere alla tentazione di fare un bel dibattito, punto per punto?? ;-)



@zizzuzza:

1 - noi siamo circondati dall'acqua sì, peccato che sfortunatamente prenderla dal mare costi IMMENSAMENTE (aiutami a dire immensamente) di più che utilizzare quella presente sotto terra. Che peccato che gli umani non possono bere l'acqua salata, sennò almeno ci si consolava con quella mentre le nostre belle centrali sorseggiano la Ferrarelle

2 - questo è un ragionamento molto miope: il problema va visto a livello globale, perché tale è la questione ambientale. Se ogni ogni paese costruisse una centrale sola ce ne sarebbero all'improvviso 200 in più, e tutti potrebbero dire "mica ne abbiamo fatte 60!". Peccato che la biosfera viene influenzata da ciò che viene materialmente fatto, non da quanto è pulita la nostra coscienza (senza contare che NESSUN paese costruirebbe una sola centrale dopo avere sostenuto gli enormi costi di ricerca e approntamento della filiera produttiva, come "giustamente" intende fare il nostro governo);

3 - nessuno vuole pagare le bollette alte, nemmeno io; si tratta di scegliere fra diversi metodi per correre ai ripari. Es, una legge che obbligasse a installare impianti fotovoltaici su tutti i nuovi edifici non inciderebbe pesantemente sul prezzo di questi (circa lo 0.75% per una villetta, molto meno per palazzi grandi) ma stimolerebbe il mercato del fotovoltaico facendone abbassare sensibilmente i prezzi;

4 - è stata concepita 50 anni fa, dovresti almeno spiegare perché quella nucleare sarebbe l'energia del futuro;

5 - sono d'accordo, il pericolo di esplosione è proprio il male minore;

6 - questo non è vero; lo stesso Berlusconi ha detto oggi in TV che "non possiamo aspettare che la tecnologia di 4° generazione sia pronta". Non avrebbe interesse a dire bugie se ciò non fosse vero; bisognerebbe aspettare almeno una quindicina d'anni per sfruttarla davvero;

7 - forse sì, ma dubito che la quantità degli ingegneri nucleari che rimarrebbe potrebbe fare la differenza; la fuga dei cervelli è cosa ben più ampia, e per arginarla bisogna cambiare il sistema paese, altro che le turbine dell'ENEL

(cmq i santi e i navigatori di solito non fanno funzionare centrali nucleari...);

8 - anch'io mi sono rotto, ma questo non vuol dire che voglio il nucleare!



P.S. - non sono contro il nucleare, sono contro un modo di pensare che, volenti o nolenti, è ancora quello di cento anni fa. Basterebbe spegnere i condizionatori inutili (e ce ne sono tanti, oh se ce ne sono) e sprecare meno per avere bisogno di meno energia, e credo si dovrebbe partire da questo. Un paese civile si vede dalla mentalità di chi lo abita, non dai gigawatt installati (che però sono tanto chic nelle classifiche OECD); efficienza, efficienza, efficienza per favore.



Poi, se servono ancora, si faranno le centrali.
anonymous
2008-06-07 06:10:17 UTC
molto interessante, grazie



quella dell'acqua potabile poi mi mancava, un altro motivo per dire no al nucleare
Nathan
2008-06-08 08:29:35 UTC
E' un ragionamento che mi sono fatto anch'io.

Se si facessero le centrali subito, quando funzionerebbero? per un certo numero di anni e poi basta.

Dopo ci ritroveremo peggio di ora, perchè avremmo anche le scorie da smaltire.
Miri81
2008-06-07 09:23:28 UTC
Sì al nucleare, con criterio e ricorrendo anche alle energie alternative ma cmq sì!



E non mi dite che è una tecnologia vecchia. In Finlandia ne hanno appena finito di costruire una. In altri paesi ne stanno costruendo. E si sta lavorando alla quarta generazione. Che senso avrebbe tutto questo casino se il nucleare fosse una tecnologia vecchia?



PS Per l'acqua: la centrale che c'era a borgo sabotino (vicino a Roma) prendeva l'acqua per il raffreddamento dal mare. Avevano qualche problema con le cozze nei condotti di raffreddamento... ma l'acqua non gli mancava davvero.



PPS Non strumentalizziamo l'incidente di due giorni fa... Si trattava di una banalissima valvola rotta nel circuito di raffreddamento che trasporta l'acqua che non entra mai in contatto con il nucleo radioattivo della centrale.
giov
2008-06-07 07:07:23 UTC
adoro rifkin, sono vegetariana come lui, debbo ammettere che talvolta le spara grosse.

Sì al nucleare.
anonymous
2008-06-07 08:33:59 UTC
Nucleare?? NO GRAZIE !!!!!



non per ideologia ma per tutte le motivazioni scientifiche riportate ed ancora di più



-
Rossi gas a martello zizzuzza
2008-06-07 06:30:11 UTC
1- noi siamo CIRCONDATI dall'acqua

2-non ne costruiremo 63 di centrali nucleari

3-non vogliamo (almeno io) dover pagare bollette stratosferiche per i giochetti di potere di enel, petrolieri ed OPEC

4-è l'energia del futuro

5-se ne deve scoppiare una, scoppi quella di nazionalità italiana, perchè visto che le radiazioni corrono per più di 8000 km (tra venti e correnti d'acqua) non vorrei essere ammazzato da un lituano, almeno la cosa è patriottica.

6-le centrali sono vicine alla 4 generazione

7-si limiterà la fuga dei cervelli dall'italia, (paese di geni, santi e navigatori)

8-mi sono rotto il ca*zo di essere considerato parte del paese economicamente ed energicamente più arretrato d'europa.



SI al nucleare


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