Mi fa semplicemente ridere leggere tutte le cavolate che avete scritto in questa pagina. Chiudere l'acqua quando si lava i denti usare l'acqua del lavaggio delle verdure per innaffiare le piante... siete semplicemente ridicoli.
Esiste SOLO un modo molto efficace per evitare lo spreco d'acqua. Diventare vegetariani.
I"... l 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall'agricoltura (i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali d'allevamento).
Quasi la metà dell'acqua consumata negli Stati Uniti è destinata alle coltivazioni di alimenti per il bestiame..."
"..Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora..." ma questo non è nulla rispetto all'acqua occorrente per innaffiare il mais e la soia per la produzione del mangimi.
"Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media in un anno."
"per un chilo di proteine animali occorre un volume d'acqua 15 volte maggiore di quello necessario alla produzione della stessa quantità di proteine vegetali."
Considerate quindi che un carnivoro consuma acqua come 15 vegetariani.
Esistono forme di consumo e per contro, strategie di risparmio dell’acqua, che essendo meno evidenti di altre, non vengono mai prese in considerazione. Quanti sono consapevoli del fatto che semplicemente mangiando carne consumano quantità notevolissime di acqua? Sulla base di
calcoli scientifici si deduce che un chilo di carne bovina equivale ad un consumo di 13 mila litri di acqua, 13 metri cubi, un etto quindi a 1300 litri. Un chilo di carne suina equivale a 4600 metri cubi, un etto 460 litri. Il consumo di acqua legato da un lato alla zootecnia (abbeveraggio degli animali, lavaggio impianti, consumo in fase di lavorazione e trasformazione) e alla conseguente espansione
cerealicola (ricordo che il mais, come abbiamo visto il più esigente in consumi idrici è il cereale più utilizzato nei mangimi) fa si che il Fiume Giallo in Cina, da anni, non arrivi più alla foce in estate, così come è avvenuto per il Rio delle Amazzoni nel 2005. Anche i nostri fiumi, sempre più spesso in estate vuoti e aridi, devono questa loro condizione, in
gran parte, all’aumento esponenziale del consumo di alimenti di origine animale. Una curiosità: la tariffa a metro cubo dell’acqua utilizzata per l’allevamento e in generale per la
produzione zootecnica, costa il 25% in meno (e per un consumo illimitato) della tariffa sociale applicata ai consumi delle famiglie. Forse anche in questo caso bisognerebbe almeno rivedere la politica fiscale, in attesa di una nuova politica dei consumi.
"L'industria zootecnica spreca risorse vitali
La terra e l’acqua sono preziosissime ovunque: costituiscono risorse vitale per le nazioni a basso reddito e ad elevato tasso di malnutrizione. La coltivazione della soia rende 161 chili di proteine per acro, il riso 116 chili per acro, il mais 95 chili per acro e i legumi 87 chili per acro. Al contrario, la produzione di latte rende solo 37 chili per acro, la produzione di uova solo 35 chili, la produzione di carne 20 (quella di manzo - il genere più costoso in in termini di risorse sprecate - ne rende 9). La soia necessita 2000 litri d’acqua per chilo di cibo mentre il riso ne richiede 1912 litri e le patate 500 litri per chilogrammo. Al contrario, la produzione di carne di pollo richiede 3500 litri d’acqua al chilo e per la medesima quantità di manzo ne sono necessari 100.000 litri."
L'industria zootecnica inquina le acque
L’industria zootecnica causa un grado d’inquinamento superiore a tutte le altre forme di attività umana messe insieme. I reflui ed i liquami provenienti dagli allevamenti, dai macelli e dagli stabilimenti di lavorazione dei prodotti di origine animale vengono scaricati nei fiumi e nelle acque costiere. Per cercare di eludere le legislazioni che tutelano l'ambiente negli USA ed in Europa, le multinazionali del settore, affidandosi alla Banca Mondiale e ad altri organismi internazionali, spostano le proprie attivita' nelle nazioni a basso reddito. La loro espansione fa ricadere l’insostenibile costo sanitario provocato dall'inquinamento degli allevamenti sui cittadini delle nazioni in via di sviluppo e, accelerando la crisi idrica planetaria, danneggia tutti.
L'industria zootecnica conduce alla desertificazione
Il sovrapbascolo accelera l’erosione del terreno, causa la perdita dello strato di humus superficiale, rende il suolo meno permeabile alla penetrazione dell’acqua piovana e lo compatta, impoverendo le falde acquifere e conducendo alla desertificazione. L’introduzione degli allevamenti industriali in territori già danneggiati dall'avanzare dei deserti, favorisce pericolosissime condizioni di aridita'. Ogni espansione dei pascoli diminuisce le risorse idriche mondiali.
SE CONTINUEREMO A MANGIARE CARNE MORIREMO DI SETE!
diventa anche tu vegetariano per contribuire DAVVERO al risparmio delle risorse idriche mondiali.
...e non pensate più alle "trovate" ridicole dello spazzolino..e robe del genere!
ciao a tutti!